Oggi ho visitato a Palazzo Franchetti a Venezia la mostra “Massimo Campigli e gli Etruschi: una pagana felicità, inaugurata lo scorso 22 maggio e visitabile fino al 16 gennaio.
L’esposizione accosta, in un felice connubio, le trentacinque opere realizzate dal 1928 al 1966 da Massimo Campigli, ad opere scoperte a Vulci e Cerveteri e manufatti immessi sul mercato antiquario e recuperate dai Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale.
Di particolare rilevanza i due preziosi sarcofagi in terracotta del Museo Civico della Città di Viterbo.
Un percorso inedito, dall’antichità al contemporaneo, che racconta la magnificenza del popolo etrusco ed è, insieme, un importante momento di valorizzazione e promozione del nostro territorio in una cornice di straordinaria importanza.
La mostra, frutto della collaborazione tra la ACP – Palazzo Franchetti e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, è infatti ospitata in uno dei siti più importanti di Venezia, con affaccio sul Canal Grande e meta, ogni anno, di tantissimi visitatori.