Era venerdì 21 maggio del 2021, quando Fratelli d’Italia dava inizio, a Viterbo, alla sua campagna contro il Nutri Score, lo sciagurato sistema d’etichettatura alimentare di natura francese, e voluto dall’Europa, che mirava al danneggiamento delle eccellenze italiane.
Proseguendo l’attività parlamentare dei suoi eletti, che per primi portarono all’attenzione della politica e della cittadinanza questa tematica, possiamo oggi dichiarare con soddisfazione che l’interesse nazionale del nostro paese è stato difeso.
Non a caso Fratelli d’Italia, oltre a denunciare questo enorme rischio per il settore agricolo e agroalimentare italiano, aveva indicato anche la via alternativa da seguire: adottare il Nutrinform Battery. Un modello diametralmente opposto al Nutri Score e decisamente più equo e oggettivo di quest’ultimo, fondato, incontrovertibilmente, su valutazioni di alimenti di dubbia legittimità. Sintetizzando, la dieta mediterranea e il Made in Italy ne sarebbero usciti distrutti.
E invece, esattamente ieri, c’è stato un significativo passo indietro europeo sulla questione Nutri Score: la vicepresidente Dg Sante della Commissione Ue Claire Bury ne ha messo in discussione la validità, sostenendo che non lo proporrà come etichetta.
Nella speranza che questo segni il passo decisivo per un definitivo accantonamento del Nutri Score, continueremo a vigilare su questa problematica, perché è anche attraverso la tutela della nostra alimentazione che l’Italia può tornare a brillare di luce propria nell’era del cibo nato in laboratorio, che poco ha a che fare con un’agricoltura di qualità.
Luca De Carlo, responsabile nazionale Dipartimento Agricoltura FdI
Roberto Bedini, coordinatore regione Lazio Dipartimento Agricoltura Fdi
Pietro Narduzzi, responsabile provinciale Dipartimento Agricoltura FdiVt