Sottosegretario Sgarbi,
La stimo moltissimo. Lei è quanto di meglio la cultura italiana nel suo campo possa offrire ed è un uomo veramente piacevole e simpatico. Per me è così da sempre. Per Viterbo potrà’ fare tantissimo (mi auguro che lo voglia e continui a volerlo).
I circa 300.000 euro da lei spesi negli otto mesi di amministrazione sono decisamente pochi se veramente vogliamo investire in Viterbo come Capitale europea della cultura. Mi auguro quindi che nel bilancio che andremo a breve ad approvare di fondi per il suo assessorato ce ne siano molti di più. Ma tanti, tanti di più: li chieda perché la Sindaca non glieli negherà.
Mi permetta di piccarmi rispetto alla sua definizione di Viterbo come luogo “sterile” rispetto a certe iniziative perché così non è, e comunque la sterilità non implica il doversi accontentare. E nemmeno che tutti noi siamo degli inguaribili provinciali.
Non entro nel merito della qualità delle mostre che, francamente, è materia in cui lei insegna a tutti noi. E non è detto, tra l’altro, che una mostra di qualità richiami pubblico. Rimango però della mia documentata opinione circa i seguenti aspetti.
La cultura non si sottrae alla trasparenza e alla chiarezza delle delibere. E il costo della mostra da lei inaugurata la scorsa settimana non era dichiarato in delibera. I 75.000 euro, di cui una parte a rimborso spese e una parte no, non erano scritti da nessuna parte. Non mi fa impressione il costo, quanto che questa cifra non sia stata dichiarata in delibera.
Le tre mostre Disegni di Michelangelo, Fakes e l’ultima su Maria Prymachenko e Bonaria Manca non sono state adeguatamente pubblicizzate a livello nazionale e i dati sulle presenze già verificate lo confermano.
Queste mostre non sono e non possono essere pubblicizzate adeguatamente perché risulta molto difficile farlo sul piano nazionale e internazionale come “originali”, “uniche”, “sensazionali” tali da richiamare pubblico e visitatori, anche stranieri, perché lei stesso dice essere state “esposizioni già composte che lei ha ricostruito a Viterbo”. Insomma non siamo noi a renderle provinciali, ma la circostanza.
Quello che spero per Viterbo è che lei inventi, come peraltro nel suo stile geniale, una mostra che parta da Viterbo e non una che vi “plani” in maniera ridotta, dopo diversi mesi di esposizione in un museo o una città’ a poche centinaia di km da qui.
E non possiamo accontentarci della affascinante rappresentazione che la sua straordinaria affabulazione ci fornisce. Capisco cosa lei vuole spiegarmi essere il tratto originale delle mostre: l’esegesi, il confronto, la messa in relazione di opere, il filo conduttore o il valore che si evince. Ma io sono certa che anche lei capisce bene quello che voglio dire io.
Chieda soldi quindi: se vuole un emendamento per una nuova mostra originale da lei concepita può’ prepararlo e presentarlo al gruppo di Fratelli d’ Italia. Noi siamo pronti: non ha che da chiedere”.
Laura Allegrini – Capogruppo Fdi Viterbo