Un circuito che sta prendendo piede, da tempo, anche nella Tuscia.
Come denunciato da un’inchiesta di Repubblica, il racket dei mini market è un tema sul quale Fratelli d’Italia chiede di fare chiarezza.
Molteplici gli aspetti di illegalità denunciati nell’inchiesta giornalistica: la dubbia provenienza dei fondi che finanziano le aperture di questi esercizi, la durata spesso temporanea delle licenze volte a frodare il fisco, la vendita indisturbata di bevande alcoliche al di fuori degli orari consentiti.
Questi sono stati alcuni dei temi al centro di un incontro tra il deputato Mauro Rotelli e il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo, il colonnello Andrea Pecorari.
L’occasione dell’incontro ad inizio anno è stata anche quella di ringraziare l’intero corpo per il lavoro svolto sul territorio e per porre particolare attenzione su quei possibili meccanismi di racket delineati dal quotidiano.
Scongiurare uno scenario che danneggi i piccoli commercianti che lavorano e pagano le tasse allo Stato è e sarà uno dei punti fermi della GdF.
Fratelli d’Italia su queste reti di malaffare esige rigore, per questo ha presentato, già in manovra di bilancio, la proposta in cui si chiede agli stranieri che vogliano aprire una attività in Italia il deposito allo Stato di 30mila euro di cauzione dai quali via via scalare le tasse dovute.
Mauro Rotelli
Deputato Fratelli d’Italia